PERCEZIONE VISIVA

PREMESSA

Questo breve scritto parte da una riflessione al fine di aprire la mente verso una visione “d’insieme” del corpo nella pratica sportiva, in particolar modo prendendolo in considerazione come “sistema completo”, che funziona solo se tutti gli ingranaggi collaborano bene. La mia attenzione si concentrerà sugli sport open skill, e quindi di tutte le discipline di situazione e di confronto come il badminton, dove l'atleta deve reagire ai continui cambiamenti che avvengono nell'ambiente come risposta a uno stimolo in prevalenza visivo. Attraverso la visione il nostro cervello confronta le informazioni provenienti da occhi e muscoli oculari e le rapporta alla direzione di sguardo. La risultante viene messa in relazione con gli stimoli provenienti da altre parti del corpo, tutto ciò per permetterci di capire se siamo allineati o disallineati e mettere in atto strategie di correzione della postura. Ciò che può aiutarci nel prendere in considerazione gli aspetti anomali delle posizioni sia nella vita normale che durante l’attività sportiva è la POSTUROLOGIA, una disciplina relativamente nuova e multidisciplinare che può coinvolgere diverse figure:  tecnico/allenatore , oculista, osteopata, ortopedico, kinesiologo, ortottista, psicologo, dentista, odontotecnico, a seconda del punto di partenza e le necessità.

RIFLESSIONE

A tal proposito  voglio aggiungere una cosa, guardando questa foto “ricavata da un video yuotube” dove l’obbiettivo posso pensare sia quello di migliorare il “badminton footwork”.

L'ho visto fare a moltissimi giovani atleti, giocatori professionisti anche delle nazionali (L'ho fatto anch’io d’atleta) eseguito con questa dinamica, dove l’attenzione visiva dell’atleta (e sia del tecnico/allenatore che gliel'ha insegnata) si concentrata solo su alcuni aspetti come i piedi, la tecnica dei saltelli, sull’agilità e velocità, non considerando che negli sport open skill, come già detto in precedenza, i movimenti agili e rapidi del  corpo con cambi di velocità o direzione sono una conseguenza ad una RISPOSTA A UNO STIMOLO (in prevalenza visivo) che si riflette sulle componenti cognitive che riguardano la lettura visiva e la capacità di prendere decisioni, al fine di contribuire a una buona esecuzione di movimenti. 

BREVE CONSIDERAZIONE  

Posso pensare che, atleti allenati con una postura visiva errata( come “guardare per terra” o solo il volano come focus centrale dell’azione), quando chiamati ad esprimersi in situazione di forte stress come un torneo, assumano posture poco efficaci ai fini del risultato e non sfruttino al meglio le proprie potenzialità abbinate alle abilità visive, posturali come ad esempio la “consapevolezza periferica”. 

COME FUNZIONA LA VISIONE E LA POSTURA:

Per vedere, l’occhio compie una selezione di frequenze tra le tante disponibili, e ci mette in relazione con il mondo. La percezione dell’ambiente esterno è la risultante della relazione tra gli stimoli e il recettore, dove gli stimoli non partono dagli oggetti, ma dalla selezione operata e legata al tipo specifico di recettore. Per avere la tridimensionalità nello spazio e collocarci congruamente con l’ambiente esterno i due occhi devono intereagire e coordinarsi, e lo fanno mediante strutture cinestetiche. L’oculogiria riguarda la motilità del globo oculare e si lega alla azione dei muscoli oculomotori (retti, mediani e obliqui). L’oculocefalogiria mette in relazione/integrazione le informazioni derivanti dalla propriocezione della muscolatura oculare propria (movimento coordinato dei due occhi), dalle l’informazione propriocettive della muscolatura del collo (entità e direzione del movimento della testa nello spazio) e delle informazione vestibolare (accelerazione e decelerazione della testa nello spazio). Le informazioni visive arrivano a entrambi gli emisferi celebrali con funzioni diverse, che sono dettate dall'organizzazione neurologica centrale. Infatti ogni individuo si trova a delegare a ciascun occhio funzioni specifiche e peculiari, che sono complementari tra loro


 POSTURA DELLA TESTA     ↦  →→→→         👉


PERFETTO EQUILIBRIO      ↦  →→→→        👉




CONTROLLO E VISIONE DEL GIOCO  →→→→  



PRESSIONE SULL’AVVERSARIO    →→→→    👉 


“SONO I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA”


CONCLUSIONI

L’insegnamento classico/tradizionale legato a schemi tradizionali ripetitivi e il saper dimostrare sono fondamentali e portano a risultati ma a maggior ragione;  “sperimentare, capire e studiare migliora la qualità dei  risultati e porta sviluppo” sia negli atleti d'élite che nei principianti. La mission dello staff tecnico del  “BadmintonTorino iL Punto asd”  e della sua relativa  badminton school; è quella del BADMINTON VISION TRAINIG  dove l’atleta è allenato nella sua globalità.

Se sei  vuoi confrontarti con noi contattaci... 

Alberto Rolando



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